Può capitare che il nostro cane incorra nel linfoma. Quest’ultimo è una neoplasia le cui cause sono da rintracciare nelle cellule del sistema immunitario. In realtà possiamo dire che non è possibile rintracciare una causa precisa del linfoma, anche se alcune razze di cane sono più predisposte rispetto ad altre.
In questo caso il veterinario deve effettuare una specifica diagnosi, che si focalizza sull’esame della lesione. Poi deve valutare anche quanto la malattia sia estesa. Esiste un particolare tipo di linfoma, che è quello multicentrico, che non dà molte speranze di vita. Infatti un cane con linfoma può vivere all’incirca un anno.
Quali sono i sintomi del linfoma
Ma cerchiamo di capirne di più su quali sono i sintomi principali da osservare quando un cane è affetto da linfoma. La manifestazione sintomatologica più evidente è quella che riguarda l’ingrossamento dei linfonodi.
Infatti il nostro animale potrà manifestare un ingrossamento particolare in alcune zone in cui si concentra la malattia. Poi ci sono altri sintomi, naturalmente, che si accompagnano all’ingrossamento dei linfonodi. Per esempio il nostro pet può dimagrire di molto e può arrivare ad essere anoressico.
Quando si riscontrano sintomi di questo genere, il cane deve essere portato subito da un veterinario, che provvederà ad effettuare una visita. Nel caso di linfoma mediastinico i sintomi sono meno evidenti. Di solito accade in questo caso che i linfonodi premono sulle vene e quindi si può arrivare ad avere un rigonfiamento sul collo e nei casi più gravi si possono avere anche difficoltà nella respirazione.
Nel caso della forma di linfoma chiamata alimentare, si hanno più sintomi che interessano l’apparato gastrointestinale, quindi soprattutto vomito e diarrea. Esiste anche il linfoma che interessa la pelle e che si manifesta con delle lesioni a livello cutaneo.
Come avviene la diagnosi del linfoma
Il linfoma si diagnostica tenendo conto dei segni clinici, ma si possono fare a sostegno dei sintomi anche delle indagini strumentali. Per individuare l’estensione della malattia, quella che in gergo tecnico viene chiamata stadiazione, si può sottoporre l’animale a delle radiografie, soprattutto a livello toracico. Può essere importante anche l’esecuzione di un’ecografia, soprattutto per valutare la milza e il fegato.
Inoltre può essere molto utile praticare l’agoaspirato. Si tratta dell’analisi di cellule che derivano dai linfonodi o dall’esame istologico di una porzione dei linfonodi stessi. In questo modo si possono definire quali sono i linfonodi coinvolti e si può valutare meglio il midollo osseo, per verificare se la malattia è diffusa ad un livello più elevato.