Il gatto nero non è sempre stato considerato un portatore di sfortuna, le origini della credenza

Pubblicato 
lunedì, 21/11/2022
Di
Manuela Bortolotto
L'origine delle superstizioni del gatto nero

Quante volte ci siamo trovati di fronte ad un gatto nero e qualcuno vicino a noi ha cominciato a farsi i segni contro la sfortuna? Sì, da molti anni il gatto nero è simbolo di superstizioni. Ci sono miti e legende che etichettano il gatto nero come un animale da evitare, ma sapete che in tempi passati non era così. Vediamone i dettagli.

La superstizione del gatto nero

Il gatto nero è il felino più bello, elegante e dolce che ci sia. Il suo manto è così lucente e sembra quasi velluto. Da ormai molti anni, soprattutto in alcune zone del nostro Paese, si ha la credenza che possa portare sfortuna. C'è chi ci crede e chi no, ma dietro a queste dicerie si nascondono dei veri e propri miti.

Prima però di addentrarci in questo discorso, dobbiamo premettere che non in tutti i Paesi c'è questa credenza. In Spagna, Italia e Stati Uniti, ad esempio, è facilmente credibile che possa portare sfortuna. Ma pensiamo al Giappone, Scozia e Inghilterra che considerano il felino in questione come simbolo di fortuna e quasi indispensabile da adottare perché si pensa che porti prosperità.

Un altro esempio? In alcuni paesi anglosassoni, anni fa, si usava portare almeno un gatto nero sulle imbarcazioni perché si pensava che potesse proteggere i marinai. Ma da dove arriva la credenza che il gatto nero porti sfortuna?

L'origine della credenza

L'origine di questa superstizione è da ricercare ai tempi del Medioevo quando per spostarsi si utilizzavano le carrozze e di notte, come ben sappiamo, gli occhi del gatto sembrano più luminosi. Questo aspetto faceva spaventare i cavalli che talvolta si imbizzarrivano.

In questo modo i passeggeri si spaventavano e da qui nasce l'idea che il gatto nero era controllato dal demonio. Andando avanti con il tempo, ci fu anche Papa Gregorio IX che nel 1200 sostenne che il gatto nero era il miglior amico delle streghe facendo nascere così una spietata caccia all'animale.

Durante tutto questo periodo era quindi usanza bruciare il gatto durante le feste popolari. A questo punto sorge una domanda: ma perché proprio il gatto di colore nero? Come ben sappiamo si tratta del colore associato al lutto e il colore degli occhi nella notte destavano paura e timore. Questa è l'unica risposta plausibile.

Ma non solo. Qualcuno pensava che il felino nero portasse l'arrivo dei pirati perché molto spesso viaggiavano nelle stive per cacciare i topi. Ma sapete che non è sempre stato così?

Il gatto nero nell'antico Egitto

Il pensiero che il gatto nero porti sfortuna si è sviluppato nel Medioevo, come abbiamo appena raccontato. Ma non è sempre stato così. Infatti, nell'antico Egitto il gatto nero era un animale sacro da venerare. Pensiamo ad esempio alla Dea Bastet che viene raffigurata come un affascinante gatto nero.

La stessa divinità era uno dei simboli della positività e dell'armonia, custode delle donne in stato gravidico, protettrice della casa e in grado di allontanare gli spiriti maligni. Addirittura, in quei tempi chi veniva sorpreso ad uccidere un gatto veniva punito severamente.

Cerchi qualcosa in particolare?
[ajax_posts]
Tutti i diritti sono riservati Snua Srl, ogni riproduzione non autorizzata è vietata. P.IVA 06104940652
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram