Da quanti mesi il cucciolo smette di bere latte e può mangiare cibi solidi?

Pubblicato 
mercoledì, 01/02/2023
Di
Gianluca Rini
Quando il cucciolo smette di bere latte

I cuccioli di cane riescono a regalare sempre tanta felicità. È bello avere cura di un cucciolo, che cresce nel corso dei mesi. Ma chi ha in casa un cagnolino deve sempre fare molta attenzione alla salute di questi piccoli animali.

Sono in tanti a farsi delle domande sull’alimentazione degli amici pelosetti e a volte si possono avere dei dubbi che riguardano la fase dello svezzamento. Questo processo porta sempre di più i cagnolini a non nutrirsi con il latte e ad iniziare a poco a poco a mangiare dei cibi solidi.

È sicuramente un processo molto delicato, che può richiedere del tempo. In genere, però, questa fase di passaggio può avvenire istintivamente, anche mediante l’aiuto della madre del cucciolo. Ci sono, però, anche alcune indicazioni che possono essere importanti per favorire il corretto processo del passaggio da un tipo di alimentazione ad un altro.

Cosa si intende quando si parla di svezzamento

Le fasi dello svezzamento del cucciolo
Pixabay

Abbiamo già sottolineato che questa fase di passaggio è molto delicata e che deve essere supportata anche seguendo delle semplici indicazioni. Lo svezzamento, infatti, avviene in modo graduale nel corso del tempo.

Il cucciolo si allontana dall’allattamento e può arrivare ad una tipologia di alimentazione che risulta autonoma. Lo svezzamento deve sempre avvenire anche tenendo conto di alcune tempistiche corrette, per evitare anche che si possano creare delle intolleranze.

Solitamente la madre del cucciolo supporta lo svezzamento in un periodo compreso tra tre o quattro settimane di vita e le sette o le otto settimane.

La prima fase dello svezzamento

Ovviamente tutto deve essere fatto rispettando i tempi corretti, tenendo conto della salute dei cuccioli, ma anche di quella della madre. Anche la madre dei cuccioli, se si agisce in fretta con lo svezzamento, potrebbe soffrire di qualche disturbo provocato, ad esempio, da una produzione eccessiva di latte.

Di solito lo sviluppo dei cuccioli porta ad abbandonare a poco a poco il latte quando cominciano ad avere tre o quattro settimane. Per esempio, in questi casi possiamo aggiungere all’allattamento anche un pasto che preveda degli omogeneizzati oppure dei cibi adeguati a questa fase.

Anche i cibi umidi o il mangime dedicato appositamente ai cuccioli possono essere importanti, anche, ad esempio, provvedendo ad ammorbidire il tutto con un po’ di acqua.

L’alimentazione, comunque, dovrebbe essere varia, inserendo, ad esempio, della verdura cotta, come le carote, un po’ di mela che abbiamo provveduto a grattugiare.

I cambiamenti successivi

Bisogna poi considerare anche che i cuccioli sono protagonisti di un cambiamento che avviene intorno alle cinque settimane di vita, quando cominciano a spuntare i dentini. In questo caso sarà la madre che allontanerà a poco a poco i piccoli.

Cerchiamo, quindi, di supportare questo periodo provvedendo ad integrare dei pasti con cibi solidi, man mano aggiungendo, ad esempio, un po’ di carboidrati, purché siano molto morbidi.

Dopo la settima settimana la fase dello svezzamento potrebbe, quindi, terminare. Tenendo conto di tutto ciò, fino a sei mesi è possibile ridurre i pasti arrivando a tre.

Provvediamo ad inserire nell’alimentazione del cucciolo cibi che contengono minerali e sostanze benefiche per lo sviluppo del cagnolino.

In tutto questo periodo il supporto da parte di un veterinario è fondamentale. Dovremmo sempre chiedere dei consigli ad un esperto su come agire nel modo corretto.

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